FAQ
La Fondazione Nashak non persegue fini di lucro.
Lo scopo, limitato al solo ambito territoriale della Provincia di Salerno, è quello di assistere e sostenere chiunque versi in stato di bisogno, per rendere operante nel sociale il principio cristiano della “solidarietà che è il nome nuovo della carità evangelica”.
Il primo ascolto delle persone che ne hanno fatto richiesta, si svolge in modo decentrato, per consentire un approfondimento maggiormente legato alle singole realtà territoriali. Ove ciò non è possibile, si realizza direttamente presso la sede della Fondazione.
L’ascolto è finalizzato alla comprensione:
- dell’effettiva situazione debitoria delle persone, del nucleo familiare o dell’azienda;
- della reale capacità di reddito;
- dell’eventuale rete familiare o amicale di sostegno, dei percorsi di recupero possibili.
Per la successiva fase istruttoria, è assolutamente necessaria ogni possibile collaborazione: in particolare viene chiesta alle singole parrocchie, al fine di valutare le reali condizioni del nucleo familiare e predisporre forme di accompagnamento e di sostegno nel caso dell’effettiva erogazione delle garanzie. Se l’iter dell’istruttoria si conclude positivamente, la richiesta di prestito viene inviata ad uno degli istituti bancari convenzionati, il quale – svolge il suo autonomo lavoro istruttorio. L’equipe decentrata o eventuali “tutori” svolgono un’azione di accompagnamento delle singole situazioni, fino alla soluzione della situazione debitoria. Ciò in funzione dell’effettivo recupero delle persone o delle famiglie e per rendere possibile – al momento del rientro del prestito – il reimpiego delle garanzie, a favore di altre persone, nuclei familiari o aziendali.
In collegamento con la Fondazione stanno nascendo equipe di ascolto decentrate che possono essere segnalate dalla Segreteria.
La Fondazione è disponibile a formare e ad accogliere altri volontari per il servizio ed in alcuni casi assicura alle persone indebitate (in usura o a rischio di usura) dei “tutori“, volontari capaci di consigliare e orientare nelle situazioni di maggiore difficoltà.
Ogni Fondazione vive grazie ai contributi dei privati, delle comunità ecclesiali, degli enti e dei Soci Fondatori e Promotori (Comuni, Province, Regioni, Associazioni di categorie…).
Utilizza anche una parte dei fondi dell’8 per mille che la CEI destina alle Diocesi. E’ iscritta all’Albo delle Fondazioni che svolgono azione di prevenzione e riceve un finanziamento finalizzato all’incremento di un fondo di garanzia, utilizzabile solo per la prevenzione (= le persone a rischio di usura). Senza però la collaborazione e l’adesione convinte dei Soci Fondatori e Promotori, delle comunità parrocchiali, delle comunità religiose e dei privati, non può continuare ad operare fattivamente.
Per sostenere la Fondazione della propria diocesi, città, provincia, regione, si può utilizzare il conto corrente postale intestato alla propria Fondazione. Se si posseggono competenze di base di carattere giuridico ed economico e/o esperienze di ascolto, si può dichiarare la propria disponibilità come volontario, rivolgendosi ai numeri riportati nel fronte o chiedendo informazioni alla Segreteria della Fondazione antiusura Nashak Reintegrazione solidale.
ASCOLTA le richieste di persone e famiglie vittime dell’usura o che versano in condizione di indebitamento o che sono a rischio di usura. Approfondisce le loro reali condizioni e le relative prospettive di soluzione;
RICHIEDE la documentazione che comprova la richiesta e promuove la partecipazione delle comunità familiare ed ecclesiale: – in fase di istruttoria, per collaborare ad una valutazione, la più possibile obiettiva; – in fase di erogazione del prestito e di rientro, per sviluppare un impegno di sostegno e di vigilanza;
FORNISCE consulenza legale e finanziaria ed eventualmente offre ogni forma di mediazione verso organismi istituzionali e non, in grado di offrire una soluzione;
RILASCIA le garanzie necessarie per accedere ai cosiddetti crediti personali, qualora le persone e le famiglie abbiano capacità di ripresa;
SVOLGE un’azione preventiva, di carattere educativo ed informativo, diffondendo una cultura ispirata ai valori della solidarietà e della sobrietà. Propone stili di vita – personali, familiari e comunitari – che sappiano sviluppare un uso responsabile del denaro;
PROMUOVE la cultura della legalità e la conoscenza delle leggi sull’usura, sul racket, e di tutti i possibili aiuti per garantire i diritti e la dignità di quanti sono vittime degli usurai;
OPERA nella diocesi o nella città e/o provincia e/o regione nella quale è competente.